LUSSEKATTER (o Gatti di Santa Lucia)
- dicembre 08, 2021
- by
- Magda Dozio
Quanti di voi festeggiano Santa Lucia? Noi diciamo che siamo a metà strada, la nostra tradizione è e rimarrà quella del Natale ma c’è da dire che da quando i miei figli vanno a scuola nella provincia di Bergamo un po’ di questa festività l’abbiamo assorbita anche noi.
Questa brioche lievitata (o focaccina, dipende dal ceppo della tradizione) che vi presento oggi è proprio il dolce che celebra Santa Lucia ed è originario della Svezia. Le forme possono essere svariate e la più diffusa è appunto quella a S che ricorda l’arricciatura della coda del gatto e in corrispondenza dei riccioli vengono posti due chicchi di uvetta passa che simboleggiano gli occhi della Santa. Ci sono svariate storielle e tradizioni legate a Santa Lucia, da noi è usanza scrivere una letterina esattamente come per Babbo Natale, preparare cibo, fieno e carote da lasciare fuori, sull’uscio di casa, per attirare Santa Lucia e il suo asinello. Poi a nanna di corsa per i bimbi perché se la Santa arriva e li trova alzati lancia loro della cenere negli occhi e li rende ciechi.
Il suo sapore è molto particolare e si presta per essere mangiata sia come dolce che come salato. Contiene lo zafferano e da qui il suo colore giallo acceso, è povera di zucchero e burro per cui all’assaggio il sapore è neutro ma dalla sofficità estrema. A me personalmente piace farcirla con della buona confettura ma in tantissimi l’accompagnano a formaggi morbidi e saporiti come quelli Francesi o a delle confetture particolari come quella alla cipolla di tropea, o addirittura della mostarda. E’ anche per questo motivo che in alcuni luoghi viene chiamata focaccina e in altri invece brioche.
Mani in pasta e tanto divertimento con… DOLCEZZA!!!
CON IL LI.CO.LI.:
- 550 gr di farina 00 con W 320 (io Brioche Soft di Molino DallaGiovanna)
- 170 gr di LICOLI rinfrescato
- 110 gr di zucchero bianco semolato fine
- 120 gr di Yogurt bianco intero a TA
- 200 gr di latte fresco intero
- 80 gr di burro a TA
- 15 gr di miele di arancio
- 6 gr di sale fino
- 0,15 gr di zafferano (1 bustina)
- Una ventina di chicchi di uvetta da ammollare in acqua
- 1 uovo per lucidatura finale
CON LIEVITO DI BIRRA cambiate solo queste variabili:
- 640 gr di farina 00 con W 260
- 6,5 gr di LDB
- 290 gr di latte fresco intero
- Rinfrescate il vostro licoli 4 ore prima di iniziare la preparazione e utilizzatelo quando raggiunge il doppio del suo volume (in alternativa rinfrescatelo la sera precedente e mettetelo in frigorifero 2 ore dopo in modo che la mattina successiva gli fate solo terminare il raggiungimento del raddoppio).
- Riscaldate il latte, quando arriva quasi al bollore spegnete la fiamma e aggiungetevi lo zafferano, mescolate bene per scioglierlo. Trasferitelo in una ciotola capiente e fatelo raffreddare per mezz’oretta in frigorifero.
- In una ciotola inserite lo yogurt, il miele e il Licoli e mescolate bene il tutto con una frusta a mano. Aggiungete poi il latte con lo zafferano e proseguite, infine lo zucchero.
- Quando il tutto è sciolto inserite nel boccale dell’impastatrice (planetaria con gancio a uncino) tutta la farina e il composto liquido. Portate a incordatura il tutto.
- Aggiungete il sale e fatelo assorbire, in ultimo il burro morbido in 2 volte.
- Trasferite l’impasto su banco imburrato, eseguite una serie leggera di Slap and Fold, pirlate il panetto delicatamente e ponetelo in un contenitore graduato imburrato.
- Fategli raggiungere il raddoppio a una temperatura costante di 26 gradi.
- A lievitazione avvenuta sgonfiate delicatamente l’impasto con i polpastrelli e dividete in 14/15 parti uguali il panetto. Ogni pallina dovrà pesare circa 75/80 gr. Da ogni pallina ricavate delle strisce lunghe circa 25 cm e formate la S arrotolando in direzioni opposte i due estremi. Disponetele su una teglia rivestita da carta forno.
- In ogni ricciolo inserite un chicco di uvetta ravvivata in acqua precedentemente e ben asciugata. A questo punto o terminate la seconda lievitazione subito, ponendo la teglia a 27° per circa 2/3 ore fino a che vedrete le brioche visivamente gonfie e raddoppiate, oppure potete avvolgete la teglia con le “S” in pellicola trasparente e metterla in frigo per la notte intera.
- Se optate per la soluzione 2 tirate fuori frigo le brioche al mattino presto e lasciatele 2 ore a temperatura ambiente, poi altre 2 ore a 27° fino a raddoppio.
- Spennellate le vostre brioche con del latte. Cuocetele in forno statico e preriscaldato a 180° per circa 25/30 minuti, devono essere dorate ma non troppo scure.
- Se non le consumate entro le 24 ore ponetele in un sacchetto trasparente ermetico e congelatele.
- A me piacciono sempre un pò tiepide e le ravvivo in forno ventilato a 150° per circa 7-8 minuti.
- Conservatele in contenitori ermetici perfettamente chiusi.
“Una brioche gialla della tradizione
che ci racconta una bella storiella”
Ci vuole dolcezza
❤
Magda