TORTA VALTELLINESE AL GRANO SARACENO
- ottobre 13, 2019
- by
- Magda Dozio
Ci sono delle torte che mi legano al mio territorio che amo particolarmente. Adoro le loro consistenze, il loro sapore rustico, gli ingredienti semplici e di base che venivano utilizzati, la nota decisa della frutta secca e di quella dolce delle confetture che la completano.
Una di queste l’ho voluta replicare senza stravolgerla o modificarla nella preparazione perché diversamente non sarebbe più lei e andrebbe a svanire il concetto di tradizione. Si tratta della torta che rappresenta la nostra bellissima Valtellina, se avrete modo di visitarla ne rimarrete affascinati. E’ poco distante da casa mia e quando organizziamo un pranzo o una cena in Valle il mio dolce a fine pasto ricade sempre su di lei.
E’ la mia preferita al pari della torta Resegone (che presto farò) appunto perché sono molto materiche, i sapori principali si distinguono perfettamente tra di loro e si riconoscono al primo assaggio. Sono torte molto genuine ma anche molto ricche e sostanziose, quelle torte nate anni e anni fa e che facevano da padrone in tutte le case al mattino presto per il pasto più importante della giornata dei contadini che facevano il pieno di energia buona e sana.
Rimarrete stupiti dalla semplicità di questa torta e ancora di più dal fantastico profumo durante la cottura e dal sapore che, inevitabilmente, porta la mente indietro nel tempo.
Non vi spaventate dell’impasto molto sodo della prima fase, assomiglia molto a una pasta frolla perché non contiene liquidi tranne quello conferito dalle uova. Una volta che inserirete gli albumi montati a neve si ammorbidirà un po’ mantenendo comunque una consistenza compatta e appicicosa, tutto normalissimo.
Un’ultima cosa, la ricetta della tradizione è questa e non prevede l’aggiunta di liquidi (latte, panna, succhi spremuti ecc) e nemmeno del lievito. Ne troverete tante con queste aggiunte ma l’originale è solo ed esclusivamente quella che leggerete qui.
L’unica mia modifica è stata a livello estetico, invece di chiuderla con il suo guscio dopo averla farcita l’ho semplicemente tagliata a dadini per vestirla a festa!
Vi auguro una felice preparazione con… DOLCEZZA!!!
- 250 gr di farina di grano saraceno
- 100 gr di farina di tipo 2
- 100 gr di farina di mandorle
- 50 gr di fecola di patate
- 250 gr di burro morbido
- 250 gr di zucchero bianco non fine
- 5 uova medie a temperatura ambiente
- 350 gr di confettura di frutti di bosco o di mirtilli neri
- Dividete i tuorli dagli albumi. Mescolate tutte le farine insieme tra di loro.
- Nel boccale della planetaria, o con delle fruste elettriche, fate lavorare alla massima velocità lo zucchero con il burro a pomata fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro (ci vorranno 6-7 minuti).
- Inserite tutti i tuorli e fateli ben amalgamare tra di loro, il composto parrà una crema vellutata.
- Inserite le farine a cucchiaiate abbassando la velocità. Otterrete un impasto molto sodo, come se fosse una pasta frolla.
- Montate gli albumi perfettamente a neve e inseriteli nell’impasto precedente in almeno 4/5 volte, non in una volta sola. Con una spatola a mano incorporate gli albumi montati con movimenti dal basso verso l’alto. Ci vuole costanza e forza ma non demordete nel girare a caso perché smonterete la massa.
- Imburrate ed infarinate la vostra tortiera e versateci il composto livellandolo perfettamente. Cuocetela a 180° per circa 60 minuti in forno statico avvalendovi sempre della prova stecchino.
- Quando si è completamente raffreddata potete procedere nel tagliarla a metà e farcirla con una confettura solida, evitate quelle troppo liquide. Ricopritela con la restante metà oppure, come nel mio caso, fatene una dadolata da distribuire sopra. Spolverate co abbondante zucchero a velo.
- Questa torta si conserva in luogo asciutto per almeno una settimana e ben coperta da una campana di vetro.
- Provatela con le due marmellate e ditemi come la preferite.
“Una torta della tradizione
in veste moderna”
Ci vuole dolcezza
❤
Magda