PANFRUTTO ALLO ZAFFERANO, CIOCCOLATO E ALBICOCCHE DISIDRATATE
- novembre 08, 2019
- by
- Magda Dozio
In attesa che il mio nuovo amico LiCoLi (lievito madre a colatura liquida) prenda forza giorno per giorno, ho pensato di fare un lievitato con il LDB (lievito di birra). Avevo un po’ di nostalgia dei lievitati a colazione, questo è il periodo durante il quale mi cimento più spesso, sperimento, provo, ripeto, stravolgo! Anche perché poi a dicembre ho sempre più difficoltà a star dietro come si deve ai grandi lievitati per un accumularsi di impegni. Per cui Anticipo le prove generali per arrivare preparata, allenata e rendere il tutto più sbrigativo.
Ho sentito parlare spesso dello zafferano nei lievitati ma non ne ho mai trovato uno commerciale da provare e finora io stessa non mi sono mai seriamente impegnata a studiarlo. Mi incuriosiva l’idea del suo sapore e del contrasto che avrebbe preso con altri ingredienti.
Mi sono imbattuta nei giorni scorsi in una ricetta su un libro di lievitazione naturale che sto leggendo, fatto con cura e davvero molto interessante. E’ stato oggetto di riflessioni e spunti, mi ha fatto chiarezza su diverse perplessità che avevo e dal quale ho tratto grande insegnamento.
Non potevo far altro che creare un qualcosa di mio, come un segnale. Qualcosa di cui avevo voglia di assaporare e che si avvicinasse ai miei gusti con la perplessità di un ingrediente che ancora sapeva di ignoto. Perché solo ora che l’ho potuto gustare ho capito il vero gusto dello zafferano su un dolce lievitato.
Il profumo in cottura per prima cosa è quasi invadente, tanto che ho pensato arrivasse un bel fallimento.
Invece poi, scettica, mi ha stupito in positivo perché si scosta molto dalle preparazioni salate, al primo assaggio è molto delicato e profumato ma quando finisci la fatta di dolce ecco che esce il suo gusto a tutto tondo, in pienezza e persiste anche dopo tanto da invogliarti nel continuare ad assaggiare.
Particolare e innovativo, secondo me diventa perfetto se calibrato con i giusti ingredienti che raccolgono l’interno di questo lievitato. Un gioco di equilibri per renderlo gradevole e goloso nonché leggero e soffice come una nuvola (non vi dico inzuppato che libidine). Io ho scelto una farcia di cioccolato e albicocche disidratate con anche una piccola parte di uvetta passa.
Credo che per capirlo bisogna solamente assaggiarlo, io finchè non l’ho provato nemmeno lontanamente pensavo a un sapore cosi inebriante.
Se anche voi volete qualcosa di particolare e un po’ fuori dagli schemi questo lievitato fa per voi. Buona preparazione con immensa… DOLCEZZA!!!
- 500 gr di farina W260
- 20 gr di LDB (lievito di birra)
- 150 gr di burro ammorbidito (a pomata, non liquido)
- 70 gr di uova intere
- 40 gr di tuorli
- 90 gr di latte intero fresco
- 65 gr di yogurt intero naturale
- 50 gr di zucchero bianco
- 25 gr di miele di acacia
- 9 gr di sale fino
- 2 gr di vaniglia in polvere
- 1 bustina di zafferano
- 1 arancia BIO la scorza grattugiata
- 90 gr di albicocche secche disidratate
- 90 gr di gocce grosse di cioccolato fondente
- 50 gr di uvetta sultanina ammollata e strizzata
PER COMPLETARE:
- 1 tuorlo
- 3 cucchiai di latte
- codette di zucchero q.b.
- Mettete a disposizione tutti gli ingredienti che vi occorreranno per la ricetta. Intiepidite il latte e dividetelo in due parti: in uno fate sciogliere lo zafferano e nell’altro il lievito di birra. Rendete il burro a pomata passandolo per poco tempo in microonde e girandolo, non deve essere liquido. Lavate e grattugiate la scorza dell’arancia. Mettete in ammollo l’uvetta.
- Nel boccale della planetaria inserite tutta la farina insieme allo yogurt, al latte con lo zafferano, al latte con il LDB, alle uova intere, alla polvere di vaniglia e alla scorza di arancia. Azionate il gancio a foglia per circa 5 minuti.
- Quando gli ingredienti si sono compattati tra di loro aggiungete i tuorli, lo zucchero, il miele, e il sale. Fate lavorare ancora la foglia per circa 3-4 minuti.
- A questo punto, pazientemente, inserite il burro poco per volta, circa due cucchiaini a volta. Solo quando si sono assorbiti procedete con i successivi e così via fino a terminarlo. Portate a incordatura l’impasto, occorreranno circa 40 minuti. Sarà pronto quando si attacca all’uncino e non è più appiccicato alle pareti della ciotola.
- Tagliate le albicocche in piccoli pezzi, strizzate e asciugate l’uvetta e inseritele nel boccale insieme alle gocce di cioccolato. Azionate solo fino a quando è tutto ben assorbito all’interno della massa. Trasferitelo su una spianatoia leggermente infarinata.
- Lavoratelo leggermente con le mani per dargli una forma tondeggiante e trasferitelo in una ciotola molto capiente. Copritelo con un canovaccio di cotone e lasciatelo triplicare di volume in forno con la sola lucina accesa (30° circa). Il tempo è indicativo e può variare, il mio impasto ci ha messo circa 2 ore.
- Prendete l’impasto e trasferitelo nel vostro stampo da plumcake foderato di carta forno bagnata e strizzata (nelle note troverete le divisioni da fare se volete un risultato finale più piccolo). Lucidate la superficie con del tuorlo sbattuto con del latte e cospargete con codette di zucchero. Mettete in forno sempre con la lucina accesa per altre due ore. Sarà ok quando raggiungerà il bordo dello stampo.
- A questo punto è pronto per essere cotto in forno statico e preriscaldato, nella parte più bassa del forno a 170° per i primi 10 minuti. Abbassate la temperatura a 160° e proseguite per altri 30 minuti. Coprite con della carta stagnola la superficie negli ultimi 10 minuti di cottura se notate che si sta scurendo troppo.
- Potete fare dei panfrutti più piccolo. Invece dello stampo da 30×11 dove va l’intero impasto io ho utilizzato quello da 24×9 e il restante impasto l’ho messo in stampi per plumcake monouso. Quelli che ho utilizzato io contengono fino a 300gr di impasto e mi sono attenuta a quella grammatura ma può arrivare tranquillamente fino a 350gr senza sbordare.
- La massa finita ha un totale di circa 1.2 KG. Io ho utilizzato 600 gr nello stampo da 24×9. Nei due stampi monodose ho diviso in due parti i restanti 600 gr (300 in uno e 300 nell’altro).
- Conservatelo in luogo asciutto e sempre coperto da una cheloppane ben chiuso in modo che mantiene l’umidità. Solo se lo consumate nelle 24 ore va bene anche coperto da una campana di vetro.
- Consumatelo entro circa 10 giorni, ma è assicurato che finirà prima.
“Un panfrutto profumato, reso particolare dallo zafferano
che ci avvicina ai grandi lievitati Natalizi”
Ci vuole dolcezza
❤
Magda